Nove mesi per dar vita a un sogno!

Grazie Ragazzi

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    11 settembre 2011 – 6 maggio 2012. Un inizio storico e una fine trionfale: in tutto 37 gare (in attesa di chiudere domenica prossima con l’Atalanta) e una marea di soddisfazioni. Una cavalcata trionfale per gli Invincibili di Antonio Conte. Una cavalcata da rivivere mese dopo mese, partita dopo partita.

    Settembre
    Quando la Juventus fa il suo esordio, il calendario segna domenica 11 settembre. Ma in pratica è il proseguimento di una grande festa iniziata giovedì 8, quando il nuovo Juventus Stadium viene presentato al mondo. L’adrenalina scorre ancora a fiumi e la squadra di Conte sa come allungare l’eccitazione dei tifosi. La sfida con il Parma di Giovinco è il miglior “mattino” per far prevedere il “buon giorno”. Finisce 4-1, un risultato che sta persino stretto. Stephan Lichtsteiner, unico straniero schierato nell’undici iniziale, scrive il suo nome alla voce “primo gol nella nuova casa”, ma andrebbe accoppiato a quello di Andrea Pirlo, autore dell’assist e di una prova super. Pepe, Vidal e Marchisio completano un capolavoro che resterà negli occhi di tutti per parecchio tempo.

    La domenica successiva è Matri a firmare il gol vittoria a Siena, ma anche qui è quasi da “comproprietà” vista la grande giocata di Vucinic. Il montenegrino diventa protagonista assoluto tre giorni dopo nel primo turno infrasettimanale: segna e viene espulso a fine primo tempo. Il Bologna ne approfitta, firma l’1-1, resiste alla carica di una Juve mai doma anche in inferiorità e si prende la soddisfazione di uscire indenne dallo Juventus Stadium. Stesso risultato anche a Catania nel turno che segue. Questa volta in rimonta con rete di Milos Krasic.

    Ottobre
    Il mese si apre con il primo scontro verità: domenica 2, allo Juventus Stadium arriva il Milan scudettato. I bianconeri sono avanti in classifica e sul campo ribadiscono la supremazia. Più netta di quanto non dica il 2-0 finale, maturato negli ultimi minuti grazie alla doppietta di un Marchisio sempre più leader. Per la nuova casa bianconera è un’altra gioia irrefrenabile.

    Dopo la sosta per le Nazionali, i bianconeri non riescono a ripetersi, almeno nei risultati. Le gare con Chievo (trasferta) e Genoa (in casa) meriterebbero di più dei due punti racimolati, ma quello che conta è la consapevolezza della forza del gruppo che cresce a ogni match. E la conferma arriva nelle successive due gare, tra le più attese da tutto l’ambiente.

    La Fiorentina viene presa letteralmente a pallate (parola del tecnico viola Mihajlovic) e torna a casa “solo” con un passivo di 2-1: le firme sono quelle di Bonucci e Matri. Copione quasi identico nel big match del Meazza contro l’Inter di sabato 29. Il 2-1 conclusivo – gol di Vucinic e ancora Marchisio – non rende giustizia a una Juve che domina per larghi tratti e dà un’altra prova di forza.

    Novembre
    Per vedere il campo bisogna attendere domenica 20. Il precedente incontro di Napoli viene rinviato per l’inagibilità del San Paolo e si ritorna a giocare dopo la sosta. Si riparte dallo Juventus Stadium e si riparte con una vittoria molto significativa. Il Palermo, bestia nera degli ultimi anni, torna in Sicilia con tre gol al passivo (Pepe, Matri e Marchisio) e impensierendo raramente Buffon.

    L’inattività della prima parte del mese viene recuperata con un finale da tour de force. In tre giorni, la squadra di Conte è attesa prima all’Olimpico dalla Lazio e poi a Napoli nel recupero. Due gare nel nome di Simone Pepe che prima firma il successo nel suo “personale derby” con i biancocelesti e poi il pareggio in rimonta con i partenopei. Finisce 3-3 con i bianconeri capaci di rimontare un doppio svantaggio, anche grazie all’ennesima perla di Matri e alla prima in assoluto di Estigarribia, altra nota lieta di un martedì 29 che dice tanto sul carattere di un gruppo di ragazzi a cui il nomignolo di “Invincibili” inizia a calzare a pennello.

    Dicembre
    Il 2011 si chiude nel migliore dei modi. L’imbattibilità resiste, così come la vetta della classifica. Lo Juventus Stadium assiste ad altre due vittorie, seppur un po’ sofferte per le occasioni non sfruttate, contro Cesena (2-0 risolvono Marchisio e Vidal su rigore) e Novara (Pepe e il ritrovato Quagliarella).

    Lontano da Torino, la squadra di Conte raccoglie due pareggi contro avversarie dirette. Nella tana della Roma finisce 1-1 in rimonta grazie a Chiellini, ma soprattutto a Buffon che ipnotizza Totti su un rigore concesso ai giallorossi. Lo 0-0 nel recupero contro l’Udinese al Friuli, stadio da cui nessuno aveva ancora portato via punti, dà un’ulteriore conferma: chiunque voglia primeggiare, nel 2012 dovrà fare i conti con la Juventus.

    Gennaio
    Il 2012 juventino parte da sud-est. Prima nel ritiro invernale di Dubai e poi da Lecce. Lo stadio Via del Mare ospita la prima gara dell’anno, incasellata alla voce “vittorie” grazie a un gol di opportunismo di Matri.

    Con il passare dei giorni si avvicina un traguardo simbolico ma quanto mai importante: quello di Campione d’Inverno. La Juventus metabolizza il pareggio casalingo con il Cagliari, che rimonta il vantaggio di Vucinic, e chiude i conti con l’Atalanta. A Bergamo la Juve dà vita a un copione che conosce a memoria. Domina il primo tempo ma senza trovare il meritato vantaggio e fa sua la posta nella ripresa. Segnano Lichtsteiner – solito schema su pennellata di Pirlo – e Giaccherini servito da un assist al bacio di Luca Marrone.

    Galvanizzato dallo Scudetto d’Inverno, la squadra conferma la sua crescita. Ritrova in pochi giorni Roma e Udinese e trasforma i pareggi in vittorie.
    Con i giallorossi si gioca in Coppa Italia ma il 3-0 finale (gol di uno strepitoso Del Piero) dà qualificazione e morale. Quattro giorni dopo tocca ai friulani. È un vero e proprio scontro al vertice che la squadra di Conte vince 2-1 grazie alla doppietta di Matri. Ma anche lo Juventus Stadium vince la sua personale partita permettendo la disputa del match nonostante la copiosa nevicata. Una sorte felice che non capita ad altri impianti che alzano bandiera bianca. A partire dal Tardini di Parma che, martedì 31, costringe al rinvio la sfida con i bianconeri.

    Febbraio
    Si chiude il mercato e a Torino arrivano Borriello, Padoin e Caceres. Tre ragazzi su cui puntare che confermano la fiducia regalando la vittoria in casa del Milan nella semifinale d’andata di Coppa Italia. Segna due volte l’uruguaiano, ma gli altri due nuovi arrivi mettono il loro zampino nei gol.

    Ma ciò che conta è il campionato. I bianconeri vivono qualche alto e basso. Pareggiano in casa con il Siena e, dopo il rinvio del match di Bologna (neve ancora protagonista), ripetono lo stesso punteggio nel recupero di Parma.

    Il 3-1 nell’anticipo con il Catania di sabato 18 è fondamentale. Intanto perché il gioco dei rinvii ha portato il Milan in testa, ma soprattutto per la prova di carattere. Sotto di un gol in apertura, la carica la suona Pirlo che insacca su punizione. Nella ripresa ci pensano Chiellini e Quagliarella a firmare un 3-1 vitale. Soprattutto perché in vista c’è lo scontro al vertice con il Milan. Rispetto alla sfida di Tim Cup, i rossoneri riescono a mettere in difficoltà la squadra di Conte. Finisce 1-1 con due gol degli ex: apre Nocerino e chiude Matri, ma la sfida verrà ricordata per una serie di decisioni arbitrali discutibili (gol fantasma non concesso a Muntari, mancate espulsioni di Mexes e Muntari e rete regolare annullata allo stesso Matri). Il duello tra bianconeri e rossoneri e più che mai aperto e, dopo questo sabato 25, avrà parecchi motivi in più per restare vivo.

    Marzo
    Il testa a testa entra nel vivo e lo Scudetto sembra prendere la strada di Milano. La Juventus non vive il suo momento migliore. Domina ma non riesce a chiudere a suo favore le gare. Succede tre volte in due settimane: in casa con il Chievo (1-1 dopo il gol di De Ceglie), a Bologna nel recupero (Vucinic risponde a Di Vaio) e soprattutto in casa del Genoa, dove i bianconeri colpiscono tre legni e si vedono annullare un gol regolare di Pepe.

    Quando sabato 17 i bianconeri scendono al Franchi di Firenze, i punti in meno sono ben sette. C’è chi inizia a celebrare il bis rossonero, ma la Juve incarna ancora di più il carattere del proprio allenatore. La Fiorentina è spazzata via con uno 0-5 senza repliche (gol di Vucinic, Vidal, Marchisio, Pirlo e Padoin). Stesso discorso otto giorni dopo con l’Inter, anche se in mezzo arriva la qualificazione alla finale di Coppa Italia dopo il 2-2 con il Milan (segnano Del Piero e Vucinic). I nerazzurri dell’ex Ranieri giocano bene un tempo ma cadono nella ripresa sotto i colpi di Caceres e del sempreverde Del Piero.

    Aprile
    Quando inizia il nuovo mese, i punti che separano le due rivali sono sempre quattro. Anzi, cinque perché il Milan pareggia nell’anticipo di Catania sabato 31. La Juventus può tentare di accorciare e domenica 1 schianta il Napoli nell’anticipo della finale di coppa. È un 3-0 con le reti di Bonucci, Vidal (strepitoso) e dell’ex Quagliarella. I bianconeri puntano l’all in la settimana successiva, nel sabato di Pasqua. I rossoneri, reduci dall’eliminazione in Champions con il Barcellona, cadono a sorpresa in casa con la Fiorentina. Il regalo è firmato da Amauri è diventa doppio dopo il 2-0 con cui la Juve passa a Palermo, ancora grazie a Bonucci e Quagliarella. Il poker è servito e il sorpasso piazzato: +1.

    Duello pari quattro giorni dopo: rossoneri vincenti a Verona, bianconeri nel più insidioso duello casalingo contro la Lazio, terza forza del campionato. Mauri pareggia il gol di Pepe, ma ad aggiustare tutto ci pensa ancora Del Piero con una punizione capolavoro che vale il controsorpasso. Dopo la sosta forzata per commemorare Piermario Morosini, la Serie vive una giornata cruciale domenica 22. La squadra di Allegri si salva in extremis con il Bologna, ma è un punto che serve poco rispetto ai tre che quella di Conte porta a casa. Contro la Roma non c’è partita: doppio Vidal nei primi otto minuti, Pirlo e Marchisio chiudono un poker che inizia a far riassaporare antichi sapori.

    Anche perché la macchina di Conte era rasenta la perfezione. Sfrutta al meglio la doppia trasferta con Cesena (risolve Borriello) e Novara (doppio Vucinic, ancora Borriello e Vidal) e tiene a distanza i rossoneri, comunque mai domi.

    Maggio
    Bastano sei giorni due partite e un pizzico di tensione, ma lo Scudetto torna finalmente a riprendere la strada di Torino. Contro il Lecce, la squadra di Conte controlla il match in lungo e in largo, va in vantaggio con Marchisio e sembra tenere il Milan a distanza. Prima della fine arriva però un evento più unico che raro, un infortunio di Buffon che vale il pari del Lecce.

    Ma l’amarezza, se così la si può chiamare, dura tre giorni. Il tempo di affrontare il Cagliari. Domenica 6 maggio si vive tra Milano e Trieste, per l’occasione sede del match con i rossoblu. Al Nereo Rocco la squadra di Conte fa il suo dovere e grazie a Vucinic e a un’autorete di Canini doma i sardi. Il resto arriva dal Meazza: l’Inter vince 4-2 il derby e spezza con 90 minuti di anticipo le speranze di aggancio del Milan. Bianconeri a +4, da imbattuti e Campioni d’Italia!
     
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