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  1. sgtpep83
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    http://www.nba.com/standings/team_record_c...ew_Std_Cnf.html


    @massi qui trovi la classifica...non son riuscito a postarla perchè e incasinata e quando incollavo usciva tutta storta....
     
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  2. Massi®
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    CITAZIONE (sgtpep83 @ 28/3/2012, 00:26) 
    www.nba.com/standings/team_record_c...ew_Std_Cnf.html


    @massi qui trovi la classifica...non son riuscito a postarla perchè e incasinata e quando incollavo usciva tutta storta....

    Grazie :)
     
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  3. sgtpep83
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    CITAZIONE (Massi® @ 27/3/2012, 23:43) 
    CITAZIONE (sgtpep83 @ 27/3/2012, 09:58<b><i>[size=7)

    la situazione attuale è questa, gli oklaoma city thunder sono la rivelazione del campionato e sono leader nella Western Conference ...Miami ancora fatica ed è solo seconda nella Eastern C. dietro Chicago....chi vincerà...c'è moooooollto tempo! i nostri azzurri han giocato ieri notte....perdendo...belinelli ko e inesistente contro i LA Clippers di Griffin mentre il mago e stato poco incisivo con i toronto contro gli Orlando Magic...Gallinari invece e ko da qualche settimana ...già il 2 ko dell'anno ...alla prox....sgtpep
    [/size]

    E' da una vita che non seguo l'NBA,ma l'adoro veramente,quest'anno speravo che i miami heat riuscissero a trionfare,ma di certo non credevo che i chiacago bulls fossero messi così bene!!!
    Comunque sono scioccato dalla rivelazione oklaoma!!

    si anch'io tifavo gli heat un pò perchè è tempo che lebron J vinca un titolo un pò perchè stimo molto Wade....gli oklaoma sono un bel gruppo che sta facendo bene anche se dubito possano anche vincere, ma sicuramente possono ambire alla finale perchè son giovani e forti...quanto a Chicago hanno un Rose spettacolare...gran giocatore che fa bene a restare lì perchè ha spazio e può esprimersi ed essere un leader e spero si tolga qualche soddisfazione , e anche i chicago, che son dai tempi di giordan che son diventati una squadra da bassifondi... vedremo chi arriverà in fondo e vincerà..." nell'NBA accade l'incredibile " :good:

    Basket - Eurolega
    Siena crolla in Grecia
    Final four più lontana

    La Montepaschi battuta di 20 punti al Pireo dall'Olympiacos (75-55) in gara-3 dei quarti di finale. Venerdì si replica con gli ellenici, ora sul 2-1, al match-point nella serie

    ATENE - Montepaschi travolta in Grecia in gara-3 della sfida dei quarti di finale di Eurolega con l'Olympiacos. Gli ellenici si sono imposti per 75-55 e ora conducono per 2-1 nella serie al meglio delle cinque partite. Nel quintetto campione d'Italia, 15 punti di McCalebb e 12 di Andersen, mentre tra i greci ne realizza 15 Hines. Venerdì gara-4 ancora in Grecia, l'Olympiacos ha la prima possibilità di chiudere i conti.

    La squadra di Pianigiani resiste solo nel primo quarto, chiuso 14-12, poi cede nel finale di primo tempo. I greci vanno all'intervallo lungo sul 32-21 dopo un break di 12-3 chiuso dalla tripla di Sloukas a 4" dalla sirena. A inizio terzo periodo, invece della reazione della Montepaschi, ecco il crollo: l'Olympiacos parte con un parziale di 8-0 che lo porta sul 40-21. La tripla di Stonerook sul finire del tempo serve a poco, perché i padroni di casa chiudono al 30' sul 48-30. La gara è di fatto finita e nell'ultimo quarto si assiste soltanto ai canestri in serie dei padroni di casa. A 4' dalla fine la squadra di coach Ivkovic tocca anche il massimo vantaggio sul +29, 66-37 dopo una tripla di Law, prima che Siena abbia un sussulto e riesca ad accorciare fino al definitivo 75-55.

    OLYMPIACOS PIREO - MONTEPASCHI SIENA 75-55
    (14-12, 32-21, 48-30)
    Olympiacos: Hines 15, Antic 6, Spanoulis 2, Dorsey, Keselj 2, Gecevicius 5, Glyniadakis 2, Printezis 4, Papanikolau 9, Mantzaris 9, Sloukas 11, Law 10. All: Ivkovic.
    Siena: McCalebb 15, Zisis 2, Andersen 12, Rakocevic 4, Carraretto, Thornton, Lavrinovic 4, Ress 8, Lechtaler, Stonerook 6, Aradori 4, Moss. All: Pianigiani.
    Arbitri: Ziemblicki (Pol), Lottermoser (Ger), Perez Pizarro (Spa).
    Note - tiri liberi: Olympiacos 12/21, Siena 8/9. Tiri da tre: Olympiakos 7/20, Siena 5/12. Rimbalzi: Olympiacos 49, Siena 29. Spettatori: 12.100.

    Adesso per Siena la situazione è davvero critica…perdendo e andando sul 2 a 1 rischia molto, anche perché giocare la prossima partita di nuovo nella bolgia del palazzetto dell’Olympiacos è davvero tremendo…
    L’Olympiacos può chiudere i conti in casa andando sul definitivo 3 a 1 e così addio final four per l’Italia…
    Però Siena ha dimostrato questi anni di saper reagire nei momenti di maggiore crisi… d’altronde ha disputato fin ora un’ottima eurolega, sempre prima sia nella fase a gironi di qualificazione, sia nei gironi delle top 16… speriamo bene!!!




     
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  4. sgtpep83
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    Basket nba

    Bargnani e Belinelli
    show con vittoria


    Il 'Mago' segna 26 punti e trascina Toronto al successo su Denver diventando il quarto marcatore nella storia della franchigia canadese. La guardia bolognese (22) è tra i protagonisti del successo di New Orleans sul parquet dei Golden State Warriors


    TORONTO - Eccellente serata degli azzurri impegnati in Nba. Si comincia con la grande prova di Andrea Bargnani che segna 26 punti nel 105-96 sui Denver Nuggets (27-24) che all'Air Canada Centre si presentano senza l'infortunato Danilo Gallinari. Il Mago si guadagna anche un posto nella storia dei Raptors: supera quota 6000 punti (6013) e diventa il quarto marcatore nella storia della club canadese. Ora si trova nella ristretta cerchia che comprende Chris Bosh, Vince Carter e Morris Peterson. Il romano, titolare per 36'04", chiude con 7/14 al tiro (2/4 da 3 punti), rimbalzi e 10/12 ai liberi, spaccando in due il match nel quarto periodo mettendo a segno 10 punti con due triple fondamentali. Toronto fa registrareun impressionante 54% da 3 punti (12/22).

    Denver si arrende nonostante i 26 punti di Ty Lawson. Queste le parole di Bargnani, tornato ad alti livelli dopo l'infortunio al polpaccio: "In queste ultime partite ho fallito molte triple, stavolta è stato divertente infilarne un paio molto pesanti. Ho giocato con grande aggressività e in difesa tutta la squadra ha fatto molto bene: nell'ultimo quarto abbiamo concesso pochissimo ai nostri avversari, credo qualcosa come 11 punti".

    BELINELLI TRASCINA NEW ORLEANS - Marco Belinelli segna 22 punti e, con la miglior prestazione della stagione, firma uno dei rari successi di New Orleans. La guardia bolognese, titolare per 32"47, chiude con un ottimo 9/13 al tiro e un eloquente 4/5 da 3 punti nel 102-87 con cui i suoi Hornets (13-37) passano sul parquet dei Golden State Warriors (20-29). Buona prova anche per Carl Landry e Jarrett Jack, autori di 20 punti a testa.

    BULLS OK - Nei quartieri alti spicca il 98-77 con cui i Chicago Bulls (41-11) passano in casa degli Atlanta Hawks (30-22). I tori, che devono ancora fare a meno di Derrick Rose, sorridono con i 22 punti di Luol Deng e i 20 di Carlos Boozer.

    MAGIC AL TAPPETO - Brutta serata per gli Orlando Magic (32-19), che vengono travolti per 108-86 al Madison Square Garden dai New York Knicks (26-25). La formazione della Grande Mela domina e arriva a condurre anche di 39 punti nonostante le assenze di Amar, Stoudamire e Jeremy Lin. C'è gloria per tutti: 25 punti per Carmelo Anthony e Iman Shumpert. Tra i Magic non pervenuto Dwight Howard che mette a segno solo 12 punti.

    I risultati delle partite della notte scorsa: Toronto Raptors-Denver Nuggets 105-96; New York Knicks-Orlando Magic 108-86; Charlotte Bobcats-Minnesota Timberwolves 83-88; Cleveland Cavaliers-Detroit Pistons 75-87; Boston Celtics-Utah Jazz 94-82; New Jersey Nets-Indiana Pacers 100-84; Atlanta Hawks-Chicago Bulls 77-98; Sacramento Kings-San Antonio Spurs 112-117; Los Angeles Clippers-Phoenix Suns 103-86; Golden State Warriors-New Orleans Hornets 87-102
     
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  5. sgtpep83
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    MotoGp

    Rossi torna all'attacco "Serve la belva da gara"

    A una settimana dall'inizio del mondiale Valentino finalmente ottimista sulla sua Ducati: "Abbiamo fatto dei progressi e ora dobbiamo continuare a lavorare così"

    ROMA - Finalmente. Dopo mesi di pessimismo, Rossi torna quello di un tempo, il pilota dalle scommesse impossibili. E fa intravedere un barlume di speranza ai tifosi spiegando che la vera Ducati è quella vista nel primo e nel terzo test della MotoGp prima del via della stagione, poi "bisogna tirare fuori la belva da gara".
    Insomma, si torna a sperare a una settimana dall'inizio del Mondiale. "Ho avuto momenti di scoramento, perchè venivamo da un anno molto difficile e in queste situazioni è normale sentirsi così", spiega il 'dottore'. "Il secondo test è stato un disastro, abbiamo fatto molta fatica", ammette.
    Poi, quando gli si chiede di fare una previsione sui tempi che potrebbe registrare in Qatar, il pilota della Ducati afferma: "Le prestazioni del primo e del terzo test sono più o meno quelle che potremo fare in Qatar: abbiamo fatto dei progressi e ora dobbiamo continuare a lavorare così. Poi bisogna tirare fuori la belva da gara, ma per farlo bisogna avere la condizione giusta".


     
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  6. sgtpep83
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    BASKET- EUROLEGA
    Siena, fine dei sogni europei
    L'Oympiacos la boccia


    La Montepaschi perde al Pireo gara 4 e manca la qualificazione alla Final Four. L'orgoglio non è stato sufficiente. Greci superiori ai rimbalzi, decisivo l'11-0 dei padroni di casa a cavallo degli ultimi due quarti


    ATENE - L'Europa rigetta l'Italia all'ultimo check-point e l'Italia per l'ennesima volta è stata Siena. Con Moss in cattive condizioni e Thornton costretto a guardare dalla frattura alla mano, l'ultimo capitolo della serie con l'Olympiacos è stato però zeppo d'orgoglio. Fino all'ultimo sussulto, creato nell'ultimo minuto e mezzo da Zisis che da solo ha quasi annullato il -8 (61-69) che suonava già da condanna. Lo sono stati molto di più, oltre alle due sconfitte, gli oltre venti rimbalzi strappati in meno dei greci nelle due partite giocate al Pireo; e se il dato dei liberi (48 a 21) può essere figlio di un rispetto eccessivo nei confronti dei padroni di casa, è anche vero che l'energia è quella che poi indirizza i liberi, come i rimbalzi. E qui l'Olympiacos è stato superiore, nessun dubbio. Se poi esiste un modo per complimentarsi dopo una sconfitta, la Montepaschi lo ha sperimentato fino in fondo. Certamente più solida che in gara1 e gara3, laddove vanno trovate le chiavi dell'eliminazione.

    L'AVVIO - Ivkovic parte con quattro greci ed un quintetto piccolo (Spanouis, Mantzaris, Papanikolau, Printezis) mentre Pianigiani non ha neanche un italiano per rispondere. Semmai c'è un altro greco in campo, Zizis, che fa compagnia ad altri quattro stranieri (McCalebb, Moss, Lavrinovic, Andersen). Nella prima azione l'Olympiacos va a prendersi tre rimbalzi in attacco, il possesso dura quasi un minuto, nel basket è un
    assedio. Siena non può concederlo. Si schiera presto a zona,
    sfida i rivali tiro, ma l'Olympiacos cerca sotto Hines che non arriva a due metri ma segna in testa a chi ha pure una decina di centimetri in più, come Lavrinovic. Eppure alla prima sirena, che trova le due sul 21-21, è Siena che recrimina per una palla buttata via quando era solo da buttare nel canestro, trovato solitario Moss vicino a quello avversario.

    SECONDO QUARTO - Oltre a Rakocevic e Stonerook, chiamati a rimettere in sesto un quintetto che subisce troppo in difesa, in avvio di secondo quarto c'e pure Lechthaler, ultima apparizione in campo lo scorso 21 dicembre. Ma le perse salgono presto a cinque, Siena si dimentica di Printezis sulla rimessa per un facile canestro da sotto; e quelli che Pianigiani prova a pescare dalla panchina sono così disabituati a giocare che sbagliano cose facili: capita pure ad un freddo come Carraretto. Arriva il momento di Andersen, che finalmente reagisce ai maltrattamenti di Hines. Siena tira bene, c'è anche la tripla dell'australiano, il vantaggio sale a 5 punti (33-25) ed è un peccato che la Montepaschi sprechi i tre possessi successivi per allungare ancora, con Rakocevic che dopo un paio di buoni canestri che mette il piede fuori dal campo. I greci escono dall'impasse col solito Hines, che con l'ennesimo rimbalzo in attacco azzera il gap (35-34). All'intervallo Siena è ancora in partita (+1, 39-38) ed è ciò che si voleva. Ma è un peccato l'aver sprecato l'occasione per creare qualche dubbio in più nell'Olympiacos.

    TERZO QUARTO - Il terzo quarto si apre con la tripla di McCalebb, sarebbe un fattore tattico per condizionare le scelte di Ivkovic. Che però si sente al sicuro quando vede Hines stoppare Andersen e poi avere ancora la lucidità per gettargli addosso il pallone e da lì sul fondo. Siena strappa coi denti di Zisis un +2 e sceglie ancora la zona per provare a difenderlo. Ma i rimbalzi non arrivano, pure se l'Olympiacos grazia fallendo cinque attacchi consecutivi. Lavrinovic mette il jump del +4, McCalebb s'invola per il +6 (42-48 al 25'). E peccato che poco più avanti Moss fallisca la tripla aperta del nuovo +6, pure se Rakocevic ci mette un bel mattonicno sopra (55-50 al 29'). La storia si ripete: Siena è davanti, lavora duro per metter via qualche punto ma di nuovo la sirena trova le contendenti sul 54-55 ed equivale a raccontare un'altra occasiona sprecata.

    ULTIMO QUARTO - Pagata carissima ad inizio dell'ultimo quarto, quando l'energia dell'Olympiacos emerge, come del resto puntualmente in coda agli atti precedenti. Il parziale a cavallo dei quarti diventa di 11-0 (da 50-55 a 61-55, al 33') ed ora i greci hanno in mano l'inerzia, con Hines che si riaccende, mentre McCalebb e Andersen sbagliano l'impossibile da sotto. Lavrinovic ora si mette a prendere rimbalzi e da quelli lucra anche quattro liberi che riaprono la contesa, entrando negli ultimi cinque minuti (61-59). E quando al lituano s'aggiunge Andersen, ecco i punti della parità (a 61). Ma in tre minuti Spanoulis firmava un pesante 0-8 (69-61). L'ultimo sussulto era di Zisis (69-64 a -1'40") nemico antico quando giocava con l'AEK. Trovava pure il fallo da tre punti, dalla lunetta li metteva tutti, Siena era ancora viva a 60" dalla fine (69-72). Printezis sbagliava la tripla, ma andava a prendersi il rimbalzo sul quale Siena restava a guardare, purtroppo. E Spanoulis completava il percorso netto ai liberi (10/10).

    Oltre all'Olympiacos al viaggio verso Istanbul s'è aggiunto anche il CSKA, che a Bilbao ha chiuso la pratica (73-71, 3-1 la serie). L'ultima ammessa diventerà nota mercoledì prossimo, quando si giocherà la quinta e decisiva partita tra Panathinaikos e Maccabi. La Grecia è travolta dalla crisi, ma tra i canestri non se ne è accorto nessuno.


    OYMPIACOS PIREO-MONTEPASCHI SIENA 76-69
    (21-21, 38-39, 54-55)
    Olympiacos: Hines 19, Antic 5, Spanoulis 19, Vasilopoulos ne, Keselj 3, Papadopoulos, Gecevicius ne, Printezis 8, Papanikolaou 4, Mantzaris 3, Sloukas 7, Law 8.
    Montepaschi: McCalebb 10, Zisis 15, Andersen 15, Rakocevic 11, Carraretto, Thornton ne, Lavrinovic 10, Ress, Lechthaler, Stonerook 3, Aradori ne, Moss 5.
    Arbitri: Arteaga (Spa), Bulto (Spa), Viator (Fra).
    Note - Arbitri: Arteaga (Spa), Bulto (Spa), Viator (Fra).
    Tiri da 2: Pireo 20/39; Siena 19/41.
    Tiri da 3: Pireo 4/22; Siena 7/20.
    Tiri liberi: Pireo 24/29; Siena 10/12.
    Rimbalzi: Pireo 39; Siena 34.
    Spettatori: 12.000.


    nella foto David Andersen(prima del lock out dell Nba giocava a toronto assieme a Bargnani, da quest'anno è a Siena
     
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  7. sgtpep83
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    Pattinaggio Kostner da favola E' un oro storico
    Per la prima volta una italiana conquista il titolo mondiale nel pattinaggio artistico. Terza dopo il programma corto, l'azzurra è sensazionale nel libero e si lascia alle spalle la russa Leonova e la giapponese Suzuki
    NIZZA - L'Italia del pattinaggio artistico e nella storia, Carolina Kostner è nella storia. La altoatesina ha conquistato la medaglia d'oro ai Mondiali di pattinaggio di figura che si sono conclusi a Nizza, in Francia. Si tratta del primo titolo mondiale del pattinaggio artistico italiano. La campionessa azzurra, terza al termine del programma corto, ha eseguito un esercizio libero impeccabile, premiato dai giudici con 128.94. Punteggio che le ha permesso di balzare in testa alla classifica assoluta con 189,94, scavalcando la russa Alena Leonova, prima dopo il corto (argento con 184,28) e la giapponese Akiko Suzuki (bronzo in 180,68). Ottavo posto per l'altra azzurra in gara, Valentina Marchei (150,10)

    Nel momento della verità, Carolina è stata perfetta - se si esclude la piccola sbavatura di un triplo axel-triplo axel che è diventato doppio axel-triplo axel -, esibendo grande tecnica ed una eccezionale presenza scenica. La gara della Kostner, svolta sulle note del celebre concerto per pianoforte e orchestra n.23 di Mozart, è stata pennellata nota dopo nota, passo dopo passo. La grande armonia unita alle difficoltà tecniche hanno consentito alla Kostner di salire sul gradino più alto del podio. E una spinta l'ha data anche il pubblico che l'ha sostenuta passo dopo passo

    "Era il mio tempo, è giusto così!", commenta entusiasta la Kostner, che aggiunge il titolo Mondiale a quello Europeo."Non è stato facile, sembrava la stessa atmosfera che c'era alle Olimpiadi di Torino, ma lì gareggiando in casa ho subito la pressione, qui, invece, non è stato così. Grazie a tutti"





    fa sempre piacere vedere in'italiana vincere nel mondo, poi se è un bel pezzo di ragazza ancora meglio :ciao:
     
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  8. Massi®
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    Felice per lei che abbia raggiunto il traguardo tanto sperato...dopo tanti anni se lo merita :)
     
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  9. sgtpep83
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    Djokovic solito padrone
    Anche Miami è sua
    Il serbo conquista il Masters 1000 battendo l'inglese Andy Murray 6-1, 7-6 e conferma il suo dominio. Primo set dominato, nel secondo l'allungo decisivo arriva i tre punti consecutivi dal 2-2
    MIAMI (Florida) - Non c'è scampo, il padrone è lui. Il serbo Novak Djokovic, n. 1 del ranking mondiale, si aggiudica per la terza volta in carriera il torneo di Key Biscayne battendo in finale lo scozzese Andy Murray in due set, 6-1, 7-6 (7/4). Per Djokovic si tratta di una doppia rivincita, visto che nel 2009 era stato sconfitto in finale, sempre a Miami, da Murray; lo scozzese si era imposto anche nell'ultimo confronto diretto poche settimane fa a Dubai. Il torneo di Miami si è giocato sul cemento e aveva un montepremi di 3,97 milioni di dollari.

    PRIMO SET - Primo set senza storia con il serbo che toglie la battuta allo scozzese nel quarto e nel sesto gioco prima di chiudere con un agevole 6-1.

    SECONDO SET - Decisamente più combattuta la seconda frazione dove i due giocatori tengono sempre il loro turno di battuta fino al tiebreak. Nel gioco decisivo Djokovic piazza l'allungo decisivo quando dal 2-2 incamera tre punti consecutivi che sono il preludio per il 7-4 finale

    Rispetto alle parentesi non esaltanti di Dubai e Indian Wells, Djokovic sembra essere tornato il giocatore dominante del 2011, e aver ritrovato brillantezza fisica e di gioco che lo rendono inavvicinabile quasi per tutti.

    Quello conquistato oggi è il titolo n. 30 per il fuoriclasse serbo, 11/o a livello di Masters 1000. Djokovic eguaglia le tre vittorie a Miami di Pete Sampras, mentre è ancora lontano Andre Agassi, che sul cemento di Key Biscayne ha conquistato sei successi.

    (01 aprile 2012)
     
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  10. Massi®
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    Grande atleta e personaggio molto carismatico,peccato solo che quando abbia affrontato Nadal quest'ultimo non sia mai stato al 100%­
     
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  11. sgtpep83
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    CITAZIONE (Massi® @ 2/4/2012, 09:38) 
    Grande atleta e personaggio molto carismatico,peccato solo che quando abbia affrontato Nadal quest'ultimo non sia mai stato al 100%

    beh essendo il n°1 attuale dev 'esseresicuramente un grande...però mi ha sempre entusiasmato Nadal, più di federer più degli altri...per la corsa per il cuore e per la velocità... ma il mito restera x me agassi...inimitabile...un pò il cantona o george best del tennis :good: :bye:

    Superbike
    Imola, dominio di Checa
    Lo spagnolo della Ducati si impone sia nella prima che nella seconda manche della tappa emiliana del mondiale. Nella prima precede Sykes e Haslam, con quarto Biaggi. Ordine d'arrivo in fotocopia nella successiva corsa

    IMOLA - Un dominio. Prima gara 1 e poi gara 2 di fila, Carlos Checa fa un grande bis a Imola. Lo spagnolo ha cominciato, a cavallo della sua Althea Racing, a dominare la prima tappa europea del Mondiale Superbike 'monogommato' Pirelli vincendo gara 1 davanti a Tom Sykes (Kawasaki Racing) scattato a razzo dalla pole e protagonista della prima metà della corsa. Il podio è stato completato da Leon Haslam (BMW Motorrad) che nel finale ha avuto la meglio nei confronti di Max Biaggi (Aprilia Racing).

    IL DOPO-PODIO DI GARA 1 - Con la stessa RSV4 della casa veneta gran recupero finale per Eugene Laverty, quinto davanti a Marco Melandri (BMW Motorrad) uscito di pista al secondo passaggio dalla chicane dei box. Grandissima prova per Lorenzo Zanetti (Pata Racing Ducati) a lungo quinto e poi ottavo finale causa un calo d'aderenza.

    IL BIS DI GARA 2 - Poi Checa vince anche gara 2. Così come nella gara del mattino, il campione del mondo della Ducati ha lasciato sfogare Tom Sykes con la Kawasaki e nei giri finali l'ha passato per involarsi verso il traguardo. Alle sua spalle, arrivo in fotocopia con Sykes che precede la BMW del connazionale Leon Haslam che è riuscito a resistere agli attacchi nel finale di Max Biaggi con la Aprilia.

    LE ALTRE POSIZIONI - Quinto Rea con la Honda, sesto Laverty con la seconda Aprilia. Solo decimo Marco Melandri con l'altra BMW. Checa, grazie alla doppietta ottenuta all'Enzo e Dino Ferrari balza al comando della classifica iridata.


     
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  12. sgtpep83
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    Basket lega a
    Milano ferma Venezia
    Derby a Montegranaro
    Cantù (vittoriosa nell'anticipo) resta seconda da sola grazie alle sconfitte dell'Umana con l'EA7, di Sassari a Varese e della Scavolini all'overtime con la Fabi Shoes. Riscatto di Bologna con Biella, Cremona passa a Caserta, nel posticipo l'Acea Roma piega Treviso dopo un supplementare

    ROMA - E' Cantù, senza nemmeno giocare (la Bennet si è imposta a Teramo nell'anticipo), la vera vincitrice della domenica del basket: la squadra di Trinchieri resta infatti sola al secondo posto grazie alle contemporanee sconfitte dell'Umana Venezia a Milano (79-70), di Sassari a Varese (85-79) e di Pesaro nel derby marchigiano con Montegranaro (79-77 all'overtime). La Scavolini è quella che ha sprecato l'occasione migliore: in vantaggio 76-73 nel supplementare, subisce negli ultimi due minuti un parziale di 6-1 che premia la Fabi Shoes. Bologna riscatta il crollo in Sardegna contro Biella (62-53), colpo esterno di Cremona a Caserta (74-77). Il posticipo Roma-Treviso dà i brividi ed è di Roma all'overtime. Rinviata al 19 aprile Siena-Avellino, turno di riposo per il fanalino di coda Casale Monferrato.

    ULTIMO QUARTO SARACINESCA, BOLOGNA SFIANCA BIELLA - Otto giorni dopo il tracollo di Sassari, Bologna trova una vittoria fondamentale per continuare a inseguire le posizioni di alta classifica. Con Biella, però, ha dovuto vincere due volte: non le è bastato un primo tempo dominato, è servito infatti un ultimo quarto saracinescaa, che ha tenuto gli ospiti a secco per otto minuti. Contro quel muro si sono infranti i residui sogni playoff dell'Angelico: a tenerli in vita era stato praticamente da solo Coleman (10/17), con un fantastico show nel terzo quarto. Troppo poco per Cancellieri, tradito in particolare da Pullen (3/14). A secco dei due punti da tre settimane, Bologna parte subito forte. La trascina il solito Poeta (7 assist), ma a darle una mano è soprattutto l'approccio di Biella che farebbe fatica anche al dopolavoro. Ne nasce un primo quarto da 27-1 di valutazione, chiuso dalla Canadian a +11 (20-9), lo stesso vantaggio ribadito alla pausa lunga (35-24). In un primo tempo desolante, l'Angelico però ha un merito: rimanere in partita, pur tirando sotto il 40% e prendendo la metà dei rimbalzi. Le servirebbe una scintilla, quella che all'improvviso nel terzo periodo accende il fin lì inesistente Coleman: il secondo marcatore del campionato firma 15 punti in sette minuti e ricuce praticamente da solo lo strappo (45-45 al 28'). L'Angelico spreca anche tre volte i tiri del sorpasso, poi, così com'era comparsa, la sua benzina finisce. Di colpo. L'ultimo quarto diventa così un continuo andare a sbattere contro il muro bianconero. Ed è bravo Finelli a preferire Vitali a un Douglas-Roberts innervosito dai falli e ad arroccarsi attorno all'asse Sanikidze-Gigli (23 rimbalzi in due). Così a Bologna basta mandare a buon fine una scorribanda su due di Poeta per scavare il break decisivo e a chiudere il match è un significativo, e inaspettato, canestro dall'angolo proprio di Vitali.

    MILANO BATTE VENEZIA E TORNA TERZA - Milano parte aggressiva come poche volte quest'anno e si aggiudica l'incontro in casa contro l'Umana Venezia con un convincente 79-70. L'EA7 preme subito sull'acceleratore e attacca a testa bassa, per costringere l'Umana a spendere falli e per lasciarsi alle spalle la prova opaca di domenica scorsa a Cremona. I ragazzi di Scariolo chiudono il primo quarto con un parziale di 10-0: Bourousis e Mancinelli puniscono regolarmente i lunghi avversari in post-basso e segnano da soli praticamente la metà dei punti della squadra all'intervallo (21 su 43 totali). La Reyer a questo punto riempie l'area ma si scopre sul perimetro, lasciando liberi spazi di cui Milano non approfitta come dovrebbe. I veneti si rifanno sotto grazie alla zona, arrivando fino al meno cinque. Sembra che la partita possa scappare di mano e Milano si complica la vita, segnando solo 3 punti nella prima metà dell'ultimo quarto. Poi torna aggressiva sotto le plance e rimette le cose a posto. Doppiati gli avversari a rimbalzo: il saldo dice 44 a 22 per Milano e Bourousis miglior realizzatore (autore di 27 punti). Non resta che controllare il cronometro e amministrare i liberi. Finirà con 9 punti di scarto (dopo un massimo vantaggio che era arrivato fino a 19). Le scarpette rosse festeggiano così davanti al patron Giorgio Armani una vittoria che le riporta al terzo posto, a due punti da Cantù e a quattro da Siena.

    MONTEGRANARO BATTE PESARO NEI SUPPLEMENTARI - Spettacolare ed emozionante il derby marchigiano.a In un match sofferto e faticoso, Montegranaro ha strappato a Pesaro il vantaggio per la vittoria ai supplementari. Nei primi minuti le due formazioni si sono equiparate, ma poi Montegranaro riesce con May e McNeal a strappare punti utili alla fuga. Pesaro risponde con Hickman e Lydeka che però non riescono a sfondare il gioco controllato dei gialloblù. la prima sirena arriva su 20-16. Più sofferta la seconda frazione per i locali che sembrano perdere il filo e sopratutto ritmo. Al 12' Zoroski infila una tripla che fa ben sperare il pubblico di Montegranaro accorso in massa. Poi peò Pesaro ricuce e White e Hickman volteggiano sotto canestro (28-26, 30-28, 33-30 al 17'). Gli ospiti riescono ad azzerare o quasi la distanza e davanti al tabellone 33-32, coach Valli è costretto a richiamare i suoi alla panchina. La frazione si chiude con Montegranaro ancora in vantaggio: 35-34. Al rientro dalla pausa lunga Pesaro continua la sua marcia senza demordere. Nel terzo parziale è punto a punto con i locali che tentano a fatica di difendere il vantaggio e Pesaro che continua nelle incursioni sotto canestro. La sirena sancisce il +7 dei locali: 55-48. Ultimo quarto faticoso per entrambe le squadre. Montegranaro riesce a mantenere il vantaggio per i primi 5',poi Pesaro con Cousin riesce a passare addirittura in vantaggio al 35' (59-60). La squadra di Dalmonte che cerca la via di fuga (al 36' il tabellone segna 60-67) verso la vittoria. Fabi recupera ma Pesaro incalza e resta in vantaggio. Ultimi minuti al cardiopalma. La fisicità dei biancorossi sembra avere la meglio, ma la tattica di Montegranaro è più efficace. La squadra di casa riesce a pareggiare con Ivanov (69-69) a 24" dal fine, meritando una standing ovation. Pesaro prova a perdere tempo nell'ultima azione ma sbaglia il canestro prima della sirena e apre il gioco ai tempi supplementari. Nei 5' supplementari la Vuelle riprende la sua avanzata, ma Montegranaro reagisce(71-72). Subisce fino aquando Karl non riesce ad infilare una bomba al 44' (76-77) che riapre il gioco. I padroni di casa approfittano della lunetta per (77-77) e passano di nuovo in vantaggio 78-77. Ancora Zorosky dalla lunetta firma l'ultima rete: 79-77 che chiude il match.

    CASERTA NON VINCE PIU', PASSA ANCHE CREMONA - Mai vittoriosa in casa in questo girone di ritorno, la Juve Caserta esce sconfitta anche contro la Vanoli Braga Cremona, penultima della classe, rimediando il quarto ko nelle ultime quattro gare disputate, di cui tre sul campo amico (l'altra sconfitta a Milano). Contro i lombardi allenati da Caja, i bianconeri palesano i soliti difetti, ovvero la leggerezza sotto i tabelloni e i black out offensivi che coach Sacripanti aveva esplicitamente chiesto di non ripetere, auspicando una maggiore continuità di gioco. Alla fine la Vanoli vince senza fare grandi cose, grazie ad un Rich top scorer con 24 punti e quasi mai impreciso. Per l'Otto, costretta quasi sempre a inseguire, solo Righetti combatte fino alla fine. Parte bene la Juve nei primi minuti, con Bell subito a segno con una tripla. Anche Smith dimostra di esserci con 4 punti di fila tra cui una schiacciata in contropiede dopo aver recuperato palla. Stipanovic sembra controllare bene sotto i tabelloni. L'Otto tocca il massimo vantaggio dopo quattro minuti di gioco (11-5) ma l'ingresso in campo di Cinciarini cambia l'inerzia del quarto: con otto punti la guardia trascina Cremona alla rimonta, è sua la tripla del pari (11-11); Stipanovic e Smith sbagliano qualche passaggio di troppo e solo le triple di Collins e Doonerkamp permettono alla Juve di restare in scia. Finisce 19-22 per i lombardi. Brutta Juve Caserta nel secondo quarto: unico lampo di Caserta nel finale con Righetti che firma la bomba del 37-42; alla fine la nota positiva sono solo i tre punti di distanza dalla Vanoli con cui l'Otto chiude il quarto (39-42). Il terzo periodo sembra quasi una fotocopia del secondo con la Juve sovrastata sotto i tabelloni e con poche idee in campo. La Vanoli scappa trascinata dal solito Rich e da un Tusek che sembra esaltarsi di fronte ai suoi ex tifosi, mettendo addirittura a segno la tripla del 53-45, cui segue quella di Tabu per il massimo vantaggio lombardo (56-45). Caserta ha il merito di non mollare, e con Dudlacek, sempre più intraprendente, e Righetti, autore di un gioco da quattro seguito da un'altra bomba, si riporta sotto con un break di 11-0 chiudendo la frazione sotto di appena due punti (58-60). Cremona riprende a controllare il match fin quando il solito Righetti a 3.55 mette a segno la bomba del 67-72; la Juve però non c'è più, sebbene alla fine riesca anche ad avvicinarsi e a sfiorare con Smith, che sbaglia però dalla lunga distanza sul fil di sirena, il pari che avrebbe significato supplementare. Finisce 77-74 per la Vanoli.

    VARESE VINCE, PASSO AVANTI VERSO PLAYOFF SARDI PERDONO 2/O POSTO - Varese batte Sassari e mantiene viva la speranza di agguantare l'ottava piazza che dà diritto ai playoff, mentre i sardi devono almeno momentaneamente rinunciare al secondo posto a beneficio di Cantù. Decisamente strano lo svolgimento della partita tra Cimberio e Banco Sardegna. Gli ospiti partono forte (4-13 al 7') sotto la spinta di Plisnic e di Drake Diener (sogno proibito di Varese nella scorsa estate) ma la Cimberio rientra grazie alla verve di Goss, alla partita di esordio dopo il suo ritorno a Varese (13-15 al 9').Nel secondo quarto, all'insegna delle triple, Varese sorpassa (25-23 al 13') e scatta avanti (29-23) ma senza dare una svolta al match. Poco più tardi, però, con due triple e un canestro, Stipcevic determina l'allungo di Varese che potrebbe essere decisivo: la Cimberio va così al riposo con un buon vantaggio (45-29) e al rientro in campo dopo l'intervallo appare ancora determinatissima e più vogliosa dei due punti rispetto ai sardi. Avanti di 22 lunghezze però (61-39 al 25'), e perciò con la vittoria in ghiaccio, Varese si blocca e subisce una prepotente rimonta della squadra di Meo Sacchetti. Sotto la spinta dei due Diener e con lo svagato Hosley in panchina. Sassari rientra alternando zona, pressing e difesa individuale sino a tre lunghezze (63-60 al 29' con un parziale di 21-2); ma poi, pur restando in partita praticamente sino all'ultimo (67-64 al 34', 78-71 al 38'), ma non riesce a produrre lo sforzo decisivo per riagguantare Varese.

    VIRTUS ROMA DOMA BENETTON SOLTANTO ALL'OVERTIME - Va all'Acea Roma lo 'spareggio' di lusso per il decimo posto con la Benetton Treviso nel posticipo. Ma agli uomini di Calvani occorre un supplementare per prevalere sul quintetto di Djordjevic per 102-99, al termine di una partita nervosissima in cui sono da segnalare le espulsioni di Tucker e del tecnico ospite. Al PalaTiziano le emozioni non mancano nè sul campo nè fuori, dove le forze di polizia evitano il contatto tra la tifoseria più calda e l'allenatore serbo. Sul parquet, invece, i protagonisti sono Varnado (20 punti) e Datome (23) che vincono la sfida con un Goree (25 punti), ispiratissimo dalla distanza. I primi due quarti scivolano via senza troppi patemi, con Roma che prova a fare la partita e Treviso in scia (34-30 alla pausa lunga). Al ritorno dagli spogliatoi, la partita cambia per l'espulsione di Tucker, giunta sul finire della frazione. La guardia statunitense, infatti, colpisce Becirovic e si fa cacciare. L'incontro si innervosisce e Roma dilapida il +15 accumulato. Lo sloveno di Treviso, che aveva provocato lo statunitense 'misurandogli' una testata, diventa il bersaglio della tifoseria locale. Treviso sfrutta la situazione e con Goree, dalla distanza, passa in vantaggio (79-80), quando ormai mancano soltanto 2' minuti al termine. Varnado, però, pareggia dalla lunetta (83-83) e regala l'overtime ai suoi. Al supplementare Djordjevic rimedia un fallo tecnico per proteste e manda Datome ai liberi (96-94). Roma incrementa, poi segna ancora Goree da tre e Maestranzi. Sulla sirena Thomas fa l'inutile 102-99. Per stasera le emozioni possono bastare.


    Basket - Nba
    Bargnani spinge Toronto Hornets, non basta 'Beli'

    Con 18 punti e otto rimbalzi il Mago è il migliore nel successo dei Raptors sui Wizards (99-92), il bolognese ne segna 14 ma New Orleans cede 92-75 a Phoenix. Nel big match Oklahoma, leader a Ovest, supera 92-78 Chicago. miglior squadra della Lega. Boston stende Miami, ok Lakers (Bryant 40)
    NEW YORK - Bilancio in chiaroscuro per i cestisti italiani impegnati nella notte sui parquet della Nba. Sorride infatti Andrea Bargnani, mentre deve incassare l'ennesima battuta d'arresto Marco Belinelli.

    BARGNANI TOP SCORER, TORONTO VINCE - Il Mago con 18 punti ha contribuito al successo casalingo che i Toronto Raptors (18-35 il loro record fin qui in regular season) hanno ottenuto per 99-92 sui Washington Wizards (12-40). Il lungo romano, titolare per 30'59", è stato il top scorer dei suoi con 6/15 al tiro (0/3 da 3 punti). Bargnani ha messo a referto anche 8 rimbalzi e 4 assist in una gara che i Raptors hanno condotto sin dall'inizio. La squadra canadese (bene anche Derozan e Calderon con 15 punti) è volata anche a +15 nel quarto periodo prima della parziale rimonta di Washington, guidata dai 18 punti di Jordan Crawford e dai 16 di Kevin Seraphin. "Chi è partito dalla panchina ha giocato benissimo, abbiamo costruito un ampio vantaggio tra il terzo e il quarto periodo. In quei momenti abbiamo difeso un po' meglio, ma non è stata una prestazione perfetta. Abbiamo vinto e sono contento", ha detto Bargnani commentando la partita.

    HORNETS, NON BASTANO I 14 PUNTI DI BELINELLI - E' andata male invece a Belinelli. I 14 punti (stesso bottino per il compagno di colori Smith) e i 7 rimbalzi della guardia bolognese (6/14 al tiro e 1/4 da 3 punti), titolare per 34'19", non sono bastati ai New Orleans Hornets (13-40), caduti per 92-75 sul campo dei Phoenix Suns (26-26) trascinati da Jared Dudley (21 punti).

    BRYANT NE FA 40, LAKERS OK MA IN ANSIA PER BYNUM - Tabellino decisamente più ricco per Kobe Bryant: 40 punti nel 120-112 con cui i Los Angeles Lakers (33-20) hanno regolato i Golden State Warriors (20-31). I gialloviola attendono di conoscere nel dettaglio le condizioni di Andrew Bynum, costretto a lasciare il campo nelle fasi iniziali del match per un infortunio alla caviglia.

    BULLS FERMATI NEL BIG MATCH AD OKLAHOMA - Ad aprire la domenica Nba sono state le batoste incassate dalle due corazzate della Eastern Conference. I Chicago Bulls (42-12), miglior squadra dell'intera lega, sono stati battuti per 92-78 sul campo degli Oklahona City Thunder (40-12), numero 1 della Western Conference, nel big match della giornata. I Thunder, che come i Bulls sono già qualificati per i playoff, hanno dominato con i 27 punti di Russell Westbrook (10/18 al tiro) e i 26 (con 10 rimbalzi) di Kevin Durant. Oklahoma City ha 'uccisò la partita con il parziale di 31-12 nel terzo periodo, lasciando le briciole ai tori che per la decima gara consecutiva hanno dovuto fare a meno dell'infortunato Derrick Rose.

    MIAMI KO A BOSTON, RONDO DA 'TRIPLA DOPPIA' - La presenza di tutte le stelle non ha evitato una lezione ai Miami Heat (37-14), asfaltati per 91-72 dai Boston Celtics (30-22) che hanno esibito uno stellare Rajon Rondo. Con 16 punti, 14 assist e 11 rimbalzi, il play ha messo a referto la quinta 'tripla doppià della stagione. Gli Heat, che hanno tirato con un pessimo 34,8%, si sono arresi nonostante i 23 punti di LeBron James.

    I risultati:
    Oklahoma City Thunder-Chicago Bulls 92-78;
    Boston Celtics-Miami Heat 91-72;
    Toronto Raptors-Washington Wizards 99-92;
    Orlando Magic-Denver Nuggets 101-104;
    Houston Rockets-Indiana Pacers 102-104;
    Phoenix Suns-New Orleans Hornets 92-95;
    Portland Trail Blazers-Minnesota Timberwolves 119-106;
    Los Angeles Lakers-Golden State Warriors 120-112.


     
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    La prima pole è di Lorenzo
    Rossi lontano, è 12esimo
    Lo spagnolo della Yamaha ha ottenuto il miglior tempo nelle qualifiche del Gran Premio del Qatar sul circuito di Losail. Alle sue spalle il campione del mondo Stoner su Honda, in prima fila anche l'altra Yamaha dell'inglese Crutchlow. Valentino con la Ducati staccato di oltre due secondi: "Sono molto preoccupato per la gara"
    LOSAIL (Qatar) - E' di Jorge Lorenzo la prima pole position della stagione della MotoGp, male Rossi, solo dodicesimo. Sul circuito di Losail, lo spagnolo della Yamaha ha fermato il cronometro sull'1'59"634. Alle sue spalle il campione del mondo della Honda Casey Stoner, più lento di 221 millesimi. Chiude la prima fila a sorpresa Cal Crutchlow con la Yamaha satellite del team Tech 3 a 388/1000. In seconda fila l'altra Yamaha ufficiale di Ben Spies (+0"878), la Ducati di Nicky Hayden ad un secondo e l'altra Monster Yamaha Tech 3 di Andrea Dovizioso a 1"224. In terza fila la seconda Repsol Honda HRC di Dani Pedrosa con il settimo tempo. Male Valentino Rossi con la Ducati, dodicesimo a 2"169.

    Lorenzo ha strappato dalle mani di Stoner il miglior tempo che l'australiano sembrava aver messo al sicuro dai primi minuti delle qualifiche: l'1'54"634 lo spagnolo l'ha fatto segnare al 21esimo dei 23 giri fatti nel turno di prove ufficiali. Il campione del mondo è poi dovuto tornare in pista per inseguire sia Lorenzo sia Crutchlow, brillante con la sua Yamaha privata, e con il tempo di 1'54"855 è riuscito a scavalcare l'inglese ma non quello che sembra il suo principale rivale.

    Piccolo brivido per Spies (Yamaha) che ha chiuso la sessione ufficiale con il quarto tempo, buono per la seconda fila: l'americano è caduto e mentre scivolava un guanto è rimasto impigliato nella protezione della leva del freno anteriore, impedendogli per qualche secondo di staccarsi dalla moto. Il primo tra gli italiani è Andrea Dovizioso con la Yamaha privata del Team Tech3 che è sesto e dunque in seconda fila con il tempo 1'55"858. Il migliore tra i piloti Ducati è l'americano Nicky Hayden che ha centrato l'obiettivo indicato dopo le libere da Valentino Rossi, ovvero la seconda fila. Hayden ha chiuso le qualifiche con il quinto tempo a un secondo da Lorenzo.

    Il Dottore invece ha iniziato la stagione con la peggiore prestazione possibile. Il nove volte campione del mondo è dodicesimo, dopo di lui solo le moto con motore derivato di serie. Rossi ha girato molto, facendo segnare anche la migliore velocità massima della classe regina in 338,1 km/h, ma il suo tempo è lontanissimo da Lorenzo, con un distacco di 2"179.

    VALENTINO DELUSO - "Il problema - ha detto Rossi - è stato che abbiamo fatto delle modifiche, neanche tanto grandi. In pista ho fatto una gran fatica a guidare mi sembrava quasi un'altra moto in confronto a ieri. Poi abbiamo rimesso la moto com'era ma io avevo già perso il feeling. Peccato, perché Hayden ci ha dato la dimostrazione che potevamo andare forte". La soluzione a questo punto è difficile da trovare. "Proveremo a fare la nostra moto come quella di Nicky ma non è detto che andrà bene così - ha detto Valentino - per la gara in effetti sono molto preoccupato, speriamo di farci venire delle idee".

    La griglia di partenza:
    1a fila
    1. Jorge Lorenzo (Esp) Yamaha in 1'54"634 alla media di 168,955 Km/h
    2. Casey Stoner (Aus) Honda 1'54"855
    3. Cal Crutchlow (Gbr) Yamaha 1'55"022
    2a fila
    4. Ben Spies (Usa) Yamaha 1'55"512
    5. Nicky Hayden (Usa) Ducati 1'55"637
    6. Andrea Dovizioso (Ita) Yamaha 1'55"858
    3a fila
    7. Dani Pedrosa (Esp) Honda 1'55"905
    8. Hector Barbera (Esp) Ducati 1'55"983
    9. Stefan Bradl (Ger) Honda 1'56"063
    4a fila
    10. Karel Abraham (Cze) Ducati 1'56"198
    11. Alvaro Bautista (Esp) Honda 1'56"521
    12. Valentino Rossi (Ita) Ducati 1'56"813.
     
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    MotoGp
    Qatar, vince Lorenzo
    Rossi lontano, è 10°

    Lo spagnolo della Yamaha si impone della prima gara della stagione precedendo il connazionale Pedrosa e l'australiano Stoner, entrambi su Honda. Quinto Dovizioso, Valentino indietro

    225713476-09211d91-e550-4fe1-a8fb-cf73375f3614LOSAIL (Qatar) - Aveva ragione da vendere Jorge Lorenzo: "Se non riuscite a seguirmi in tv seguitemi su twitter". Il cartello con cui si presenta ormai stabilmente in griglia si rivolgeva ai suoi tifosi e, forse, ironicamente, anche a Pedrosa e a Stoner che avrebbero fatto volentieri a meno di doversi mettere lì a rincorrerlo durante gli ultimi giri, quando era evidente che la Yamaha di Jorge, diversamente dalle Honda dell'australiano campione del mondo e dal lunatico spagnolo, scivolava trasformando l'asfalto in un velluto che solo lui vedeva e solo lui seguiva con le traiettorie, mentre gli altri perdevano sempre più aderenza (gomme andate). Lorenzo ha vinto il primo Gp del 2012 approfittando di una soluzione rischiosa su cui la Yamaha aveva puntato senza tentennamenti durante l'inverno, rinunciando, al momento del suo concepimento tecnico, a quel tanto di potenza che avrebbe potuto renderla meno gestibile (siamo tornati alla cilindrata 1000), più burrascosa, più incline a consumare le gomme che la Bridgestone aveva annunciato per la stagione: più rapide ad andare in temperature ma facili allo scadimento.

    La Yamaha di Lorenzo ha girato senza scomporsi mai. Aspettando il fatale imbarbarimento dei suoi avversari, condannati a rallentare per l'erosione delle coperture, sbriciolate e confuse con la sabbia che svolazza e si posa sempre, qua e là, portata dal vento, sul circuito del Qatar. La prima gara della Moto 3 l'ha vinta Vinales, un predestinato, dietro all'ascolano Fenati, un altro predestinato di cui sentiremo molto parlare. In Moto 2 ha vinto Marquez davanti a Iannone.

    I primi tre, Lorenzo, Pedrosa e Stoner, fanno comunque classifica a parte. La seconda zona è occupata da Crutchlow e Dovizioso con le altre due Yamaha Tech 3, a 17' secondi di ritardo, da Hayden con la prima Ducati a 28", da Bautista e Bradl con le due Honda Clienti, e da Barbera con la seconda Ducati (questa del Team Pramac). Valentino? E proprio lì dove non sarebbe voluto essere. Nel grigio dei prototipi mal concepiti o troppo lavorati. Ha migliorato la posizione della qualifica: si è issato al 10° posto. Ma solo perché Spies, il potenziale compagno di squadra e di vetta di Lorenzo, finito 11°, ha accusato un mare di problemi. Valentino era partito con un assetto più rassicurante: quello della terza sessione di prove (venerdì). Nel warm up si era riscaldato all'idea di poter limare il distacco. Magari di scendere anche sotto i sette decimi a giro (dai primi). E poi si è augurato di poter contare sul "passo gara". Niente di tutto questo è accaduto. E' sì arrivato 10°, ma a 33". Come se corresse distratto e ad ogni curva salutasse il pubblico staccando una o due mani dal manubrio. Un passo gara insopportabile, inaccettabile, molto peggior di ciò che lui e il suo team avevano immaginato (perdeva un secondo e mezzo abbondante a giro). E meno male che i migliori "crt" arrivano con un minuto di ritardo.

    Tuttavia l'angosciosa questione Valentino non si stringe a un misero 10° posto. Non sono i posti in griglia o al traguardo di cui si può ragionevolmente discutere (le altre sono moto migliori: basta). Bisogna piuttosto capire se abbia ancora senso, se vi siano ancora le basi emotive, per una così importante, decisiva, simbolica operazione commerciale, agonistica e culturale. Se sia giusto che Valentino, apparso stanco e demotivato prima ancora di cominciare ("non aspettatevi niente"), per il semplice rispetto di un accordo (che però, forse, non corrisponde più ai suoi desideri di atleta, di campione e di uomo) debba costringersi a quest'autunno di carriera fingendo un entusiasmo che forse ha smesso di avere tanto tempo fa e che solo la sua professionalità gli ha consentito di nascondere agli altri e di nascondere a se stesso. Visto il tifo che si porta dietro ovunque, vista la sua fenomenale visibilità, fatti i debiti scongiuri, ma fatti anche i miseri conti della serva (Valentino non vince una gara dall'ottobre del 2010), ci si chiede quale motivazione supplementare, quale mistero agonistico e tecnico, quale miracolo, quale intervento irrazionale, possano restituire a Valentino, annegato nel binomio con la Ducati, cioè con una moto che sperava di "valentinizzare", il piacere di continuare a correre da quel "born tu run" che è sempre stato. Ridargli la spinta per affrontare un'annata così fosca, e oltrettutto da persona qualunque, da squadretta di mezza classifica, proprio l'annata che doveva essere quella del riscatto dopo la prima stagione deludente e che invece inizia con un disastro annunciato, incorniciato dalle solite traballanti spiegazioni, dalla consueta giostra di parole: "Valentino monta una moto più sperimentale degli altri ducatisti". Sì, ma per quale stagione? E cosa ci aspetta l'annata in corso, nella quale Valentino ha appena incassato una sberla senza neppure tentare di schivare il colpo? Hanno un motore velocissimo (in gara Barbera e Rossi hanno raggiunto i 340 km/h) ma talmente disarmonico, soprattutto per la moto ultra-trattata di Valentino, che tutta questa potenza diventa inevitabilmente una zavorra ingestibile quando si esce di curva e si riapre il gas. Dicono, in Ducati, che faranno il punto dopo il terzo Gp, quello del Portogallo, perché il lunedì successivo ci saranno altri giorni di test. La sensazione è che la Ducati sia un sinonimo di test. La Ducati è in test permanente. Gara, qualifica, test ufficiali, libere del giovedì quando ci sono o del venerdì, warm up: provano, provano, provano. Cercano, cercano, cercano. E non trovano altro che complicazioni. E Valentino, a guardarlo in faccia, ad
    ascoltare le sue sempre più dosate e pacate parole, ha sempre meno voglia. E siamo soltanto all'inizio
     
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  15. Massi®
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    Mi manca la motogp!!non vedo l'ora di poterla gustare le prossime domeniche!questa ormai l'ho persa...speriamo che Valentino si dia una mossa
     
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90 replies since 25/3/2012, 18:29   449 views
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